L'anniversario

L'anniversario

È ormai chiaro che il 150° anniversario dell'Unità d'Italia non unisce affatto; al contrario, divide, il che, per una festa volta a congiungere, è un record assoluto. Tuttalpiù, potremmo sostenere che siamo uniti in questo: nel dividere. Ognuno di noi è diviso e divide: questo fa di noi un'unità di divisi, distinta dagli altri insiemi di coloro che, invece, si uniscono e da altri ancora che ogni tanto si dividono e ogni tanto si uniscono. La verità, però, che questa unità dei divisi non sta in piedi (e come potrebbe, divisa com'è?). Tuttavia, sembra uno spreco buttar via un così bell'anniversario. Perché dunque non sforzarsi per trovare qualche alternativa occasione di festeggiamento?
In questo, potrebbe soccorrerci l'archeologia. Riportano autorevoli notiziari che gli studiosi hanno appena fatto un'interessante scoperta sugli antichi Britanni: usavano teschi umani come tazze. Gli abbondanti ritrovamenti di crani tagliati a mezzo fanno pensare che, 17.400 anni fa, i Britanni amassero degustare bevande (che un giorno sarebbero diventate tè), in questi simpatici recipienti. «Probabilmente si trattava di una sorta di rituale», aggiungono i ricercatori. Per fortuna non si spingono a ipotizzare che cosa gli antichi consumassero in luogo dei Digestive.
Ecco comunque la nostra grande occasione: quest'anno, in aggiunta al controverso 150° anniversario dell'Unità d'Italia, potremmo lietamente festeggiare il 17.400° anniversario del non essere discendenti degli antichi Britanni.

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