Lapo e l'allegoria

Lapo e l'allegoria

Molta attenzione e altrettanti commenti salaci ha suscitato la notizia che Lapo Elkann, piazzando in divieto di sosta il suo imponente Suv in una via di Milano, ha impedito per circa mezzora il transito di un tram. Quando finalmente si è deciso a levarsi di mezzo, il bizzarro rampollo torinese è stato accolto da una grandinata di insulti e, così annunciano dal Comune, dovrà pagare una serie di multe per infrazioni che vanno dall’interruzione di servizio pubblico all’aggiotaggio.

Visto l’interesse incontrato dalla notizia, viene da chiedersi se questa birichinata di Lapo non abbia in realtà il valore di un’allegoria, rappresentando in termini quasi buffoneschi una realtà più profonda e drammatica.

Il Suv di Lapo che impedisce il passaggio del tram potrebbe raffigurare la crisi della classe dirigente italiana, ormai incapace di trainare il Paese e, anzi, in grado soltanto di ostacolarlo con i suoi comportamenti incoscienti e arroganti. Seconda ipotesi, il tram potrebbe rappresentare la classe operaia italiana, che si lascia trasportare da schemi vecchi e rigidi (i binari) ed è pertanto priva della flessibilità necessaria per affrontare l’imprevisto, l’inconsueto e, più in generale, le provocazioni portate dalle moderne avanguardie sociali.

Oppure, terza ipotesi, questa è l’Italia, quello era Lapo, e non è necessaria, né auspicabile, alcuna altra spiegazione.

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