Ci sono notizie che interessano per ciò che sono: storie curiose e divertenti. Non è necessario cercarvi una morale, un insegnamento, una chiarificazione dei nostri dubbi e delle nostre ansietà più o meno spirituali. Basta leggere e divertirsi. Ecco un esempio pronto all'uso:
“La Chevrolet modello 1957 di un uomo residente in California, rubata trent'anni fa, è stata restituita al legittimo proprietario in condizioni migliori di quando fu sottratta. Ian Wilson comprò l'auto nel 1984 per soli 375 dollari con l'intenzione di procedere da sé a riparazioni e miglioramenti. Non fece in tempo: poche settimane dopo l'acquisto, la Chevrolet gli venne rubata. Trent'anni dopo, nel 2014, Wilson riceve una telefonata della polizia stradale californiana che lo informa del ritrovamento del veicolo. L'agente al telefono spiega che la Chevrolet è stata trovata in un container al porto di Los Angeles, pronta per essere spedita in Australia. Quando può rivedere l'auto, Wilson rimane sorpreso: 'Ogni sorta di cromature era stata aggiunta, il motore era in condizioni perfette, le gomme sembravano aver percorso solo pochissimi chilometri'. Pagata nel 1984 solo pochi dollari, la Chevrolet oggi ne vale parecchi di più”.
Visto? Una storiella divertente e leggera. Non c'è proprio bisogno di leggervi tra le righe: non c'è un sottotesto, non ci sono nascoste allusioni e – per carità! - nessuna metafora ci attende nell'ombra. Certo, se proprio non si potesse farne a meno, se il “messaggio” dovesse essere cercato e trovato a tutti i costi, allora potremmo, sforzandoci, tentare di inventarci qualcosa. Per esempio che la storia della Chevrolet assomiglia tanto alla nostra ultima speranza. Ovvero che l'Italia, malridotta e rubata ormai da tanti anni, un giorno ci possa venir restituita in condizioni migliori di quanto fu rapita. Ma, come detto, ci sono storie che valgono solo per ciò che valgono. E nient'altro.
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