Le ragioni dei carbonari della carbonara

Dall’agenzia Ansa: «MATERA, 23 APR - Sorprese a consumare alimenti e bevande all’interno di un circolo privato, a Montescaglioso (Matera), 12 persone sono state sanzionate dai carabinieri per violazione delle norme anti-covid. Inoltre i militari dell’Arma hanno sanzionato anche il titolare del circolo, al quale hanno notificato pure la sospensione dell’attività».

Abbiamo conosciuto, in questo sventurato tempo del Covid, ogni sorta di personaggi refrattari alle regole. Abbiamo assistito alla marcia del generale Pappalardo, alle manifestazioni romane aizzate da Casa Pound, ai “flash mob” dei ristoratori arrabbiati, ai “sit in” dei baristi in ambasce e ai comizi di denuncia dei lavoratori dello spettacolo. Tutte queste iniziative muovono da ragioni oggettive di disagio (vabbè: tranne quelle pappalardesche e dei neofascisti), conoscono diverse sfumature, presentano alcune situazioni in comune e altre molto diverse; in generale tutte possono offrire qualche buon argomento a loro favore. Ma la ribellione del “mangia&bevi” proprio no.

La notizia di Matera non è particolarmente sorprendente: soprattutto, non è isolata. Di tanto in tanto le nostre forze dell’ordine sono chiamate a fare irruzione in riunioni nelle quali, con suprema aria cospiratoria, gruppi vari di adulti si affannano a demolire salumi e ingurgitare vini e altre bevande spiritose. In virtù di quale interesse leso costoro si sentono in diritto di violare la legge e quale forma e criterio avrebbe l’immunità virologica dalla quale, evidentemente, si ritengono protetti, questo non si sa.

Immagino si scambino messaggi in codice e abbiano concordato strette di mano massoniche. Una strizzata d’occhio, una toccatina di naso e due passi di tip tap, passati al cifrario, stanno a significare: «Stasera tutti da Gustavo. Porto io il culatello, voi procurate la Bonarda».

Cosa muove, a Montescaglioso come in Brianza, questi carbonari della carbonara a rischiare le sanzioni per violazione delle norme anti-Covid (e soprattutto il ridicolo) per scofanarsi qualche antipasto e due affettati? Sai che soddisfazione tornare a casa, infettare tutta la famiglia e magari pure il condomino per poi ripensare, nel letto della Terapia intensiva, a quanto buona fosse la torta pasqualina del Ferruccio.

Forse esagero nel prendere in giro il bisogno di convivialità, di incontro e di socializzazione. Forse a Montescaglioso di alternative all’indigestione fuorilegge o non ce ne sono o ce ne sono troppo poche. Magari questa irrefrenabile attrazione verso il comune desco è un bel tratto della nostra nazione. Anzi, lo è sicuramente.

Adesso però ci sono in ballo questioni un tantino più urgenti e importanti. Che poi si riducono tutte a una: sospendiamo oggi gli scofanamenti per riprenderli con più vigore domani.

Certo, poi ce la dovremo vedere con i trigliceridi e con l’ipertensione ma quelli son malanni che, con tutti i difetti che hanno, almeno non sono contagiosi. Se è così bello stare con il prossimo, se si apprezza la compagnia dell’amico, come è possibile non prendere qualche precauzione per non contagiarlo? Una mancanza di rispetto difficile da digerire, anche se stomaci come quelli dei 12 di Montescaglioso ci riuscirebbero di sicuro.

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