In base a quali criteri un datore di lavoro decide quanto pagare un impiegato? D’accordo: ci sono i contratti, gli accordi con i sindacati, le tabelle e le contrattazioni private. Eppure, a volte emergono differenze di salario che dipendono solo ed esclusivamente dal "padrone". Ma, allora, perché costui paga più Tizio di Caio, perché preferisce Caio a Sempronio e, soprattutto, come diavolo ha fatto a trovare impiegati con nomi del genere? Uno studio pubblicato sul Wall Street Journal fa chiarezza: i datori di lavoro pagano gli impiegati a peso. Attenzione, però: mentre nei maschi il salario aumenta di pari passo con la ciccia, per le femmine è vero il contrario e la proporzione diventa inversa. Le donne, in altre parole, si pagano per sottrazione: meno peso, più soldi; la linea assicura l’emolumento.
Il Wall Street Journal, giornale serio e prudente, non si spinge a speculare su come mai nei "padroni" scatti questo meccanismo particolare. Io, poco serio e imprudente, azzardo che, nel caso delle donne, i datori di lavoro maschi subiscono uno stimolo di carattere sessuale, legato agli stereotipi di bellezza femminile. Per quanto riguarda gli uomini, invece, è probabile che, sotto sotto, si faccia sentire la spinta di pregiudizi atavici contro le "mezze cartucce", pregiudizi tesi a premiare "l’uomo di panza", notoriamente anche "uomo di sostanza". La faccenda è seria, al punto da venir ripresa da una testata autorevole come il Wall Street Journal. Forse, quando si troverà un datore di lavoro che paga i suoi impiegati a merito e non a peso, la notizia la leggeremo anche su tutti altri giornali.
Il Wall Street Journal, giornale serio e prudente, non si spinge a speculare su come mai nei "padroni" scatti questo meccanismo particolare. Io, poco serio e imprudente, azzardo che, nel caso delle donne, i datori di lavoro maschi subiscono uno stimolo di carattere sessuale, legato agli stereotipi di bellezza femminile. Per quanto riguarda gli uomini, invece, è probabile che, sotto sotto, si faccia sentire la spinta di pregiudizi atavici contro le "mezze cartucce", pregiudizi tesi a premiare "l’uomo di panza", notoriamente anche "uomo di sostanza". La faccenda è seria, al punto da venir ripresa da una testata autorevole come il Wall Street Journal. Forse, quando si troverà un datore di lavoro che paga i suoi impiegati a merito e non a peso, la notizia la leggeremo anche su tutti altri giornali.
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