L’ente da tutelare

Non anticipo valutazioni sulla dichiarata intenzione del governo Renzi di «tagliare gli enti inutili». Tatticamente, attendo: vorrei evitare delusioni e detesterei esibirmi in un esercizio di cinismo -«non ce la farà mai», oppure: «Tutta propaganda elettorale» - perché di scetticismo ce n’è in giro anche troppo.

Il problema, semmai, è definire che cosa sia un «ente inutile». O meglio, tutti sappiamo per sommi capi di che cosa parliamo quando parliamo di enti inutili: ci riferiamo a quelle escrescenze burocratiche dello Stato che, pur costose, non risultano di alcun beneficio per i cittadini. Eppure, a ben guardare, di enti inutili veri e propri non ne esistono: anche la più obsoleta ramificazione dell’apparato statale, anche il tentacolo più lontano dal corpo centrale nasconde, da qualche parte, una giustificazione della propria esistenza.

Quando dico “giustificazione” intendo più propriamente “scusa”: quella che spiega, sia pure in un contesto superato, l’esistenza dell’ente in questione. In un certo periodo storico, per alcuni anni, o forse mesi, magari addirittura per una settimana o per un’ora soltanto, è sembrato giusto, o perfino indispensabile, che lo Stato destinasse risorse a finanziare un ufficio per la tutela dei cardellini da riproduzione o per la catalogazione delle pietre miliari su microfilm.

La questione è che le epoche passano, i giorni si succedono e le ore, addirittura, si consumano come ciliegie: travolti dalla corrente, gli enti hanno perduto del tutto la loro ragione d’essere e lottano per sopravvivere come fa, a ben vedere, qualunque organismo: senza altro motivo che vivere è apparentemente meglio di morire.

Eliminare gli enti inutili significa in realtà aggiornarli alle esigenze attuali e verificare se hanno ragione di sopravvivere. Se non c’e l’hanno, darwinianamente, devono scomparire. Se poi per caso, durante questo lavoro ci si imbattesse in un ente che, per assurdo, è stato inutile fin al suo primo giorno di esistenza, io direi che,a essere sportivi, meriterebbe di venir tutelato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA