L'enzima

L'enzima

Non è da oggi che la chimica farmaceutica “gioca” con la memoria. Il fine è nobile: perdere la memoria - lunga o breve che sia - è perdere se stessi e siccome noi stessi siamo l'unico strumento che abbiamo per misurare, soppesare, tastare, annusare, scrutare, giudicare e assaggiare questo mondo, lo sforzo della medicina va apprezzato.

Sarà per questa ragione che un gruppo di scienziati non ha nascosto un certo orgoglio annunciando di aver individuato, nel cervello, un enzima che può aiutarci a conservare, e addirittura a risvegliare, i ricordi. Si chiama, l'enzima, PKMzeta (gli enzimi non hanno mai nomi come Filippo o Gaetano): allo scopo di dimostrare la bontà della loro scoperta, gli scienziati hanno preso a iniettarlo nel cervello dei topi da laboratorio. Risultato: i topi imbottiti di PKMzeta «hanno mostrato di ricordare avvenimenti accaduti loro diversi giorni prima», ma una volta che la somministrazione dell'enzima è cessata «il ricordo è svanito molto velocemente».

Ora, non so come gli scienziati potessero accertarsi della presenza o meno di un ricordo nel cervello di un topo («Ehi, ti ricordi quel pezzo di formaggio che ti ho dato ieri?») ma la scoperta è senz'altro affascinante, soprattutto se si considera il fatto che l'enzima PKMzeta sarebbe in grado di riportare a galla ricordi in apparenza svaniti dalle nostre meningi. Personalmente, sono convinto che mi piacerebbe ricordare cose lontane e dimenticaate. Non tutte però. Bisognerebbe che prima mi ricordassi quali.

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