L’epidemia del 1972

Fece scalpore, qualche mese fa, la notizia che per i concorrenti del quiz televisivo “L’Eredità”, Hitler era diventato Cancelliere del Terzo Reich all’incirca negli Anni Settanta. Ne scrissi qui, sconvolto dallo scenario conseguente a tale distorsione cronologica: mentre Hitler scorrazza con i suoi panzer per l’Europa, la gente è in casa a guardare “Happy Days”.

Ora ne salta fuori un’altra: secondo uno studio del ministero per la Salute, un adolescente su tre è convinto che l’Aids venga trasmesso con le punture di zanzara, mentre uno su cinque sostiene che il test Hiv serva a determinare se una persona è geneticamente predisposta a contrarre la malattia.

Qui, naturalmente, non siamo più nel campo dell’ignoranza semplice. Ci troviamo di fronte, invece, a un’ignoranza aggravata, armata e pericolosa. Una simile idea della trasmissione dell’Aids può condurre alla sottovalutazione di certi comportamenti - sessuali e no -, con il rischio di fare del male a se stessi e agli altri.

Questo non significa che l’ignoranza della Storia sia meno grave: chi fa marciare l’esercito di Hitler per i viali di Parigi mentre, in sottofondo, si sente da una radio l’ultimo successo di Sylvie Vartan, potrebbe non essere un cittadino lucidissimo nel prendere decisioni politiche e sociali e nell’interagire con i più giovani. Senza contare che non riuscirà mai a vincere il premio finale de “L’Eredità”.

Un tempo - ma forse la mia impressione è resa consolante dalla distanza temporale - si cresceva circondati da mille paure più o meno concrete (pungersi con un chiodo equivaleva a prendere il tetano e a morire prima di cena) ma, piano piano, in qualche modo, la nostra conoscenza del mondo si componeva con accettabile precisione. Oggi le informazioni disponibili sono molte di più, ma si confondono come in una nube di Ddt. Che, lo sanno tutti, era il nome della Germania al di là del Muro, nella quale venne inventato l’insetticida che debellò l’epidemia di Aids durante le Olimpiadi naziste del 1972.

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