L'eredità

L'eredità

L’eredità, lungi dall’essere soltanto una trasmissione televisiva e un istituito giuridico, è anche un concetto ampio, filosofico. Volendo, addirittura metafisico. Troppo, forse, vista l’enfasi con cui, sempre più spesso, si parla di "eredità morale", oppure "spirituale" o, ancora "ambientale". In questo caso, con un sospiro, ci si chiede: «Ma che mondo lasceremo ai nostri figli?»
Intendiamoci: è un bene tutelare gli interessi degli eredi preoccupandosi che, in futuro, possano godere di un pianeta ancora tollerabilmente ospitale. Non vorrei, tuttavia, che quello che è soprattutto un artificio retorico, finisse per alimentare eccessive speranze nelle giovani generazioni. Alle quali indirizzo un messaggio: quando riceverete l’eredità del mondo sarà bene teniate presente che, sulla Terra, sempre ci sono stati e sempre ci saranno alcuni inconvenienti. Tra cui: niente parcheggi il sabato sera, almeno un film di Ciccio e Franco a Ferragosto, matematica all’ultima ora di scuola del sabato, l’economia andrà sempre «male»: solo dopo, quando andrà «malissimo», si scoprirà che ci sono stati periodi di «vacche grasse», i giocattoli visti in foto sono sempre meglio di quelli poi toccati con mano, il participio passato di «esigere», purtroppo, è «esatto» e non lo strepitoso «esigiuto».
Non temete, però: il pianeta che erediterete è ancora un bel patrimonio. Va soltanto ristrutturato.

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