L'Esperto

Nella sua brutale imprevedibilità, anche il terremoto è in grado di darci qualche lezione di vita. Tutti noi, ieri, spaventati da quel tremolio sotto i piedi e fissando straniti il lampadario che oscillava senza alcuna spinta del vento, abbiamo imparato qualcosa. Il pensiero è corso alle cose importanti della vita: ecco, la lezione è che quelle cose vanno tenute in mente anche in assenza di cataclismi.

Personalmente, il terremoto mi ha consegnato un’informazione in più. Un dato marginale, se si vuole, ma interessante: la perfetta definizione di Esperto. Dicesi Esperto un tale che dopo essersi spaccato la testa per anni e anni nello studio di una scienza complessa come la geologia, dopo aver trascorso gli anni migliori della sua vita tra scisti e basalti, dopo aver dedicato giorni infiniti e notti insonni alla tettonica delle placche, un bel giorno di maggio si ritrova in uno studio televisivo dove gli vengono poste domande alle quali non sa e non vuole rispondere.

«C’è stata una scossa. Tra quanto ce ne sarà un altra?» «Possibile che i terremoti non si possano ancora prevedere?» «Durante la notte, le scosse si fermeranno?» «È vero che questa sera il terremoto si sposterà in Veneto?» «Quanto era profonda l’ultima scossa?» «Torneremo presto alla normalità?»

È il momento in cui l’Esperto realizza che la sua sapienza e la curiosità del pubblico non coincidono affatto: semplicemente, non hanno nulla da dirsi. Lui vorrebbe spiegare che la geologia è la scienza del tempo applicato alla materia, che, in essa, i giorni si misurano in ere, mentre le distanze vanno dall’atomo all’anno luce e che, per capirci qualcosa, bisogna sapere pure di chimica e di astronomia. Dovesse provarci, lo interromperanno subito: «Resti con noi, dottore. Quando torneremo in diretta ci dirà se i terremoti dipendono dallo zodiaco».

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