Libri

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Il latitante Cesare Battisti ha rilasciato una lunga intervista all’Ansa nella quale ha detto molte cose di nessun interesse le quali, ne sono sicuro, verranno ampiamente riprese dai giornali. Tra l’altro, Battisti, senza affatto nascondere la sua viva soddisfazione, ha annunciato di «aver ricevuto il contratto dalla casa editrice con cui pubblicherò il mio ultimo libro "Ai piedi del murò"». Questo mi rafforza nella convinzione che a pubblicare libri, oggi, sono i disonesti e gli sciocchi.

Lo dico, credo, con cognizione di causa perché ho pubblicato un libro e, capitasse l’occasione, rifarei l’esperienza. Lascio a voi se definirmi disonesto o sciocco: non trascurate, per favore, la possibilità di concedermi entrambi i titoli. Mi piacerebbe riconoscere che si stagliano, nel panorama, numerose autorevoli eccezioni: per quanto mi sforzi, però, ne vedo pochissime.
Vedo soprattutto libri che raccontano "altro" rispetto a ciò che sono, ovvero sottintendono invece di dire, e raccontano - in luogo della storia con la quale, appena in superficie, vengono impressi - di certa morbosa popolarità dei loro autori, del loro ego pletorico o della smania commerciale che li pervade. Tutto ciò per calcolo o per fatua vanità.

Non fraintendete: i libri restano ancora oggi una bellissima cosa e, personalmente, continuo a esserne innamorato. Peccato solo che li scriva gente come me.

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