L'informazione necessaria

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Da persona affabile quale cerco di essere, quando l’altro giorno, durante una passeggiata, ho incrociato Bicio Crosetti, non ho mancato di rivolgergli il più cordiale dei «ciao!» «Mmm» ha risposto. «Come dici?» ho replicato. «Mi è parso, ma certo si tratta di un mio errore, che tu dicessi "mmm"». «Mmm» ha ripetuto lui.
Dovevo saperlo: lo sguardo di Bicio, lungi dall’essere rivolto al mondo, era immerso nelle profondità di un iPad. Solo dopo essersene distolto, non senza difficoltà, egli è riuscito a dedicarmi la sua piena attenzione, ma giusto per esprimere il massimo scontento nei confronti del suddetto apparecchio.
«Come sarebbe?» mi sono stupito: «Credevo che l’iPad facesse meraviglie». In effetti, è così: il nuovo prodotto della Apple viene decantato in ogni dove. Grazie a esso - così mi viene assicurato - risultano estremamente facilitate alcune operazioni indispensabili alla vita quotidiana, come lo sfogliare i quotidiani di Bogotà o seguire minuto per minuto l’umidità relativa nella troposfera di Calcutta.
«Sì, sì» è sbottato Bicio impaziente. «Al diavolo la troposfera di Calcutta!» La mia sorpresa era al colmo: «Credevo ti interessassi della troposfera di Calcutta», gli ho detto. «Così credevo anch’io», ha risposto. «Poi, di colpo, ho capito che non mi importa nulla né della troposfera di Calcutta né dei giornali di Bogotà. E neppure della Borsa di Manila». «E di cosa ti importa, allora?» Bicio ha avuto un gesto di frustrazione: «Non lo so» ha singhiozzato indicando l’iPad: «Questo coso non me lo dice!»

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