L'inutile maschera

L'inutile maschera

Lo sforzo di rimanere al passo con la tecnologia ci ha accompagnato tutta la vita e, negli ultimi tempi, è diventato quasi doloroso. Ogni nuovo telefonino, tanto per fare un esempio, è una lotta con i nuovi "settings", con le "app", con la "connettività" e bisogna essere pronti a inserire il "profilo sip", qualsiasi cosa esso sia.

Modestia a parte, fino a oggi abbiamo fatto un buon lavoro e, tutto sommato, non si può dire che ci sia apparecchiatura in grado di prenderci alla sprovvista. Fino a oggi.

Pensandoci, infatti, occorre ammettere che per quanto grosso modo siamo in grado di maneggiare certi aggeggi moderni e di accedere alle nuove funzioni di quelli vecchi, alcune nostre reazioni sono obsolete e, probabilmente, continueranno a esserlo. L’esempio lampante riguarda l’uso del telefono. Con ogni probabilità quando qualcuno vi chiama, sia sul cellulare sia sul telefono fisso, sapete già di chi si tratta. Questo grazie all’"identificativo del chiamante" che ne fa comparire il numero - o il nome, se è in rubrica - sul vostro display. Nonostante ciò, per inerzia, ancora recitiamo la parte della sorpresa, del «ma ciao! Che piacere! Ma come stai?», inculcataci da decenni di telefoni che, fino al sollevamento del ricevitore, nulla lasciavano trapelare.

Solo con chi ci sentiamo più sicuri, con i familiari più stretti, lasciamo cadere l’inutile maschera e riveliamo il nostro autentico io post-tecnologico. Che, se ci riflettete un momento, non è poi un bel sentire: «Siiiiiiiiiiiiì, cosa vuoi?»

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