L'invasione dell'America

L'invasione dell'America

Vediamo se superate un piccolo test. Leggete qui: «Negli Stati Uniti, le elezioni di medio termine hanno visto il partito repubblicano prevalere su quello democratico. I repubblicani hanno ottenuto la maggioranza alla Camera ma non al Senato». Capito tutto? Io azzarderei un sì per il 99,9% di voi. Crepi l’avarizia: per il 100% di voi.
Non è andata così negli Stati Uniti dove, secondo una ricerca, solo il 46% degli intervistati ha compreso il concetto di cui sopra. Il restante 54%, di conseguenza, no. Di questi, il 14% è convinto che i repubblicani abbiano conquistato sia la Camera sia il Senato. Il 5% è invece convinto che i democratici abbiano mantenuto il controllo di entrambi i rami del parlamento. Resta un corposo 35% che, dicono i ricercatori, «ha le idee ancor più confuse circa il risultato elettorale».
Detto che, per quanto riguarda il 35% di cui sopra, esso probabilmente coincide con la percentuale di popolazione che fa abituale uso di droghe, sarebbe illuminante tentare un esperimento. Ovvero, prendere il 54% di americani politicamente confusi e cercare di spiegar loro la situazione istituzionale italiana. Credo che, a colpi di «maggioranza divisa», «sfiducia al Senato», «colloqui sul Colle», «legge porcellum», «compravendita di deputati» e «urne anticipate» potremmo disorientarli e prendere facilmente il controllo del Paese con gli evidenti vantaggi che ne deriverebbero. Come dite? Vi preoccupa il restante 46%? Nessun problema: lo facciamo annientare da Di Pietro con un lancio di congiuntivi-shrapnel.

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