Lo stormo

Lo stormo

Vorrei incominciare con un doveroso ringraziamento alla Regione Lazio per aver fornito, a me personalmente e in generale all'Italia tutta, una mole di materiale da cui trarre riflessioni, battute, giudizi e pregiudizi per i prossimi vent'anni. I “camerati” - meglio, “commensali” - laziali, ma anche altri, non potevano far di meglio per consegnare al Paese l'ennesimo ritratto di amministrazione in ridicolo su sfondo di volgarità.

Grazie, dunque. E grazie anche alla ex presidente Renata Polverini per la sua uscita in bello stile: “Io sono pulita, voialtri tutti zozzoni”. E soprattutto per la chiosa: “Adesso parlerò. Le ostriche volavano in Regione anche prima di me. Racconterò cose che la gente neanche si immagina”.

Ostriche volanti non ce le eravamo ancora immaginate: dunque, fin dalle primissime dichiarazioni, Renata mantiene le promesse. Una sola obiezione: se ha visto, in passato, “tante porcherie” (parole sue) perché non le ha raccontate subito? Sbaglierò, ma quando un cittadino, ancor più se un amministratore pubblico, è testimone di un comportamento indegno, dovrebbe annunciarlo senza indugi, in diretta, e non metterselo in tasca per tempi migliori (o peggiori).

Evidentemente, si parla non quando si deve, ma quando conviene. Se il sistema, pur con le sue storture, “tiene”, allora prevale l'omertà, la reciproca convenienza, il “cane non mangia cane”. Questo, in aggiunta alle ruberie, completa l'immagine di una classe dirigente moralmente inadeguata oltre che professionalmente incapace. E raffigura un panorama di assoluta desolazione davanti al quale si può sperare che sia l'inizio della rinascita. Un bel giorno, quasi senza accorgerne, avremo un Paese migliore, politici attenti, cittadini onesti e, aperta la finestra al mattino, vedremo volare uno stormo di ostriche.

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