Penserete, come penso io, che leggere uno di quegli opuscoli allegati alle riviste, con esse avvolti nel cellophane, sia una perdita di tempo. Il gesto abituale è dunque quello di eliminarli: cellophane, opuscolo e il solito foglietto volante che accompagna entrambi finiscono nel cestino, mentre la rivista, nuda e non di rado profumata, si offre alla lettura.
Può essere un errore: quella degli opuscoli è una letteratura non priva di sottigliezze. Me ne sono accorto sfogliando l’opuscolo che Trenitalia ha allegato questa settimana ad alcune riviste. Nel magnificare i treni Frecciarossa, l’opuscolo regala chicche impagabili. Innanzitutto, si scopre che i Frecciarossa non hanno due classi, prima e seconda, come i convogli tradizionali, ma quattro. Solo che non si chiamano classi ma "livelli": executive, business, premium e standard.
La classe executive, la più costosa, offre servizi particolarissimi. «Se viaggi in executive» si legge nell’opuscolo, «ogni momento della giornata ha il suo menu particolare: colazione, pranzo e cena». Questo mi ha sorpreso perché, crediateci o no, la mia giornata si articola più o meno sugli stessi appuntamenti alimentari anche quando, per dire, viaggio a piedi.
Interessante, poi, scoprire che il Frecciarossa offre una specifica "Area del Silenzio", «una zona completamente noise-free, dove la tranquillità e il rispetto per gli altri viaggiano al primo posto». A differenza, verrebbe da pensare, del resto del treno, dove caos e prevaricazione hanno di gran lunga la meglio.
Niente paura: «Se la convenienza è il tuo obiettivo» (tradotto: sei un poveraccio da "standard"), Trenitalia comunque pensa a te e «per darti ancora più comodità», i bagagli «trovano spazio sotto i sedili». Per fortuna non esiste classe inferiore alla standard: non oso pensare dove ci verrebbe imposto di «trovar spazio» ai bagagli.
Può essere un errore: quella degli opuscoli è una letteratura non priva di sottigliezze. Me ne sono accorto sfogliando l’opuscolo che Trenitalia ha allegato questa settimana ad alcune riviste. Nel magnificare i treni Frecciarossa, l’opuscolo regala chicche impagabili. Innanzitutto, si scopre che i Frecciarossa non hanno due classi, prima e seconda, come i convogli tradizionali, ma quattro. Solo che non si chiamano classi ma "livelli": executive, business, premium e standard.
La classe executive, la più costosa, offre servizi particolarissimi. «Se viaggi in executive» si legge nell’opuscolo, «ogni momento della giornata ha il suo menu particolare: colazione, pranzo e cena». Questo mi ha sorpreso perché, crediateci o no, la mia giornata si articola più o meno sugli stessi appuntamenti alimentari anche quando, per dire, viaggio a piedi.
Interessante, poi, scoprire che il Frecciarossa offre una specifica "Area del Silenzio", «una zona completamente noise-free, dove la tranquillità e il rispetto per gli altri viaggiano al primo posto». A differenza, verrebbe da pensare, del resto del treno, dove caos e prevaricazione hanno di gran lunga la meglio.
Niente paura: «Se la convenienza è il tuo obiettivo» (tradotto: sei un poveraccio da "standard"), Trenitalia comunque pensa a te e «per darti ancora più comodità», i bagagli «trovano spazio sotto i sedili». Per fortuna non esiste classe inferiore alla standard: non oso pensare dove ci verrebbe imposto di «trovar spazio» ai bagagli.
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