L'ordinanza

L'ordinanza

Ne abbiamo sentite tante, dai sindaci di tutta Italia, che quasi ci è venuto l'esaurimento nervoso. Ordinanze di tutte le fogge e di tutti i colori: vietato camminare in diagonale, proibito accarezzare i gatti, astenersi dal pronunciare, il giovedì, parole contenenti la lettera f. E poi coprifuochi, ronde, patrocini a convegni dal titolo “Hitler. Era poi così birichino?”, finanziamenti a progetti per dotare minuscoli centri di bretelle simili alle tangenziali di Los Angeles.

Insomma, un disastro. Un delirio di onnipotenza e populismo, di malinteso buonsenso e di ignoranza amministrativa. Finalmente, in un colpo solo, il sindaco di un piccolo Comune del Casertano riscatta, con una singolare ordinanza, le buffonate dei suoi colleghi sparpagliati per la Penisola. Non solo: riesce anche ad attirare l'attenzione della stampa internazionale sul suo paese, Falciano del Massico. L'ordinanza è semplice: a Falciano, per ordine del sindaco Cesare Fava, è vietato morire. La ragione è che il Comune non dispone di un proprio camposanto ed è in crescente difficoltà ad ottenere posti nei cimiteri dei comuni limitrofi. Ci si deve astenere dal trapassare, dunque, per una ragione meramente amministrativa, ma non c'è dubbio che l'ordinanza del sindaco travalichi i confini della gestione comunale per inoltrarsi nella metafisica. Ed è questo a renderla attraente e interessante. Volendo perfezionarla, basterebbe solo che Fava precisasse che, se certo è vietato morire, dopo tutto non è obbligatorio nascere.

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