L'orologio

Tra le meraviglie della scienza, c'è quella di avere un rapporto particolare con le unità di misura. Metri, chili, litri, minuti e secondi non sono adatti a certi tipi di ricerche: quelli van bene per appendere quadri, recintare giardini e aggiungere brodo al risotto. La scienza si misura invece con fenomeni per accostarsi ai quali occorre dividere il grammo in frazioni infinitesimali, allungare il chilometro in anni-luce e i minuti in ere geologiche.

A questo proposito, in Gran Bretagna è stato messo a punto l’orologio più lento del mondo: serve a misurare l’età delle rocce e registra un "ticchettio" ogni 1,25 miliardi di anni. Le informazioni in nostro possesso non specificano ogni quanto l’orologio vada caricato e neppure l’estensione della garanzia: si suppone sia dell’ordine, almeno, di qualche centinaio di miliardi di secoli. La cadenza di 1,25 miliardi di anni per ticchettio non è, lo avrete intuito, casuale: corrisponde al tempo stimato in cui il potassio completa la sua trasformazione in argon, il che permette, appunto, di calcolare l’età delle rocce. Tempo stimato, si è detto, perché in questi casi è ammessa una tolleranza in più o in meno di qualche millennio, e pazienza se in mille anni possono crollare Imperi e dimettersi chissà quanti sottosegretari.

Certo, l’attesa tra un ticchettio e l’altro può essere sfibrante. Pare che dopo 8-900 milioni di anni qualche scienziato abbia incominciato a sbuffare. Subito è stato ripreso dal capo dipartimento: «Ragazzi, se siamo venuti qui per fare le cose di corsa, allora era meglio restare a casa...»

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