L'ultimo giapponese

E‘ singolare accorgersi che stiamo parlando di una cosa, e siamo convinti di parlare di quella cosa soltanto, quando invece è chiaro - o meglio, sarebbe chiaro se solo prestassimo attenzione - che l'argomento centrale è un altro. Facciamo il caso della (difficoltosa) elezione del presidente della Repubblica e degli articoli che, in questa rubrica, a essa ho dedicato negli ultimi giorni. Sono andati ad aggiungersi, i suddetti articoli, a una massa enorme di altri scritti, tutti apparentemente dedicati al Quirinale quando, in realtà, parlavano d’altro. Non del presidente della Repubblica, non della conseguente nomina di un premier, ma di una questione di peso ancora superiore: l'importanza che deve concessa data alla Rete nella gestione delle faccende di politica.

I recenti fatti dimostrano che è un argomento non più eludibile. Al momento, si presentano due posizioni estreme, dalle quali occorrerà trarre una sintesi. C'è la posizione del M5S che osserva obbedienza cieca, pronta e assoluta ai risultati delle consultazioni online, al punto da spogliare i suoi rappresentanti eletti da qualunque facoltà di decidere con la propria testa; c'è poi quella di chi respinge in toto, come irrilevante e capriccioso, ogni sentimento politico che navighi in Rete.

Di questa seconda posizione si è fatto alfiere, a Porta a Porta, Bruno Vespa il quale, brandendo un iPad, ha esclamato: «È questa la maledizione della politica». In Vespa si coglieva più che altro una suprema nostalgia per i tempi in cui la gente seguiva il tg sul Primo Canale, guardava "Rischiatutto" e se ne andava a letto senza rompere le scatole a chi, nei palazzi romani, era libero di fare accordi, progettare convergenze e spartire posizioni. Per Vespa è difficile accettare un mondo in cui ci siano tg diversi dal Tg1, programmi di informazione alternativi a Porta a Porta e si pubblichino libri che non sono i suoi ma, come l'ultimo giapponese rimasto nel Pacifico, prima o poi dovrà arrendersi. E occuparsi più umilmente della Rete, se non vuole che la Rete si occupi di lui.

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