L’ultimo rantolo

Chi se l’aspettava che, alla fine, il razzismo sarebbe finito sepolto sotto un carico di banane? Travolto dal ridicolo e non dalla retorica, ributtato sul bagnasciuga dalle risate e non dai fraseggi al trombone di commentatori più narcisi che umanitari.

Soprattutto, chi si aspettava che la fine del razzismo, il suo ultimo sussulto, per così dire, intellettuale, venisse sancita dal faticoso ragionare di un patron della pallacanestro americana - Donald Sterling dei Clippers di Los Angeles - il quale, intercettato al telefono con la fidanzata, tesse un improbabile discorso sull’inopportunità, per la ragazza, di frequentare pubblicamente persone di colore.

Una storia che ha tutto il marchio della modernità: il razzismo scoperto (un tabù sempre solleticante), il pettegolezzo e perfino l’intercettazione telefonica, ovvero il moderno Grande Fratello delle telecomunicazioni con il quale tutti, a quanto pare, dovremo fare i conti. Ridotta all’osso, la vicenda di Sterling è però quella di un uomo che, credendosi forte di esperienza e successo imprenditoriale, spiega alla sua giovane amica «come va il mondo», le dice che «la gente bada a queste cose», «che i neri pensano ai latini in un certo modo e i latini pensano ai neri in un certo modo». Cerca di farla persuasa, insomma, che la diffidenza razziale appartiene alla «cultura» e pertanto non sarà carino ma certamente è pragmatico tenerne conto, perché «così è sempre stato e così sempre sarà».

Un discorso che, un tempo, sarebbe stato ostico, sgraziato, ma, in fondo, onesto: per quanto tempo l’uomo ha giustificato i suoi pregiudizi con l’ineluttabilità delle cose, l’ignoranza con la materia volgare della sua natura, i peggiori istinti con la lotta per la sopravvivenza? Sterling, l’altro giorno, ha emesso l’ultimo rantolo a nome di questa obsoleta mentalità. Sono crollate le ideologie che volevano gli uomini appiattiti sotto un’uguaglianza forzosa e anche quelle che lo imponevano dominatore su altri uomini. Crolla infine anche quella che lo vuole peggiore di quanto egli, in effetti, sia.

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