L'unico vigile

La notizia che l'83 per cento dei vigili urbani di Roma era in malattia a San Silvestro ha sollevato un chiassoso vespaio forse anche perché tutti quelli in malattia a Capodanno hanno avuto il tempo di leggerla e di indignarcisi sopra. Invece di aggiungere la mia voce al coro dei “vergogna!” vorrei proporre una riflessione alternativa. Il mio pensiero va infatti a quell'unico vigile – sono sicuro che ce n'è uno – malato per davvero e ora confuso nell'indistinta massa di coloro che il Paese considera, anche a ragione, disonesti sfaccendati.

Se davvero ci fosse, l'unico vigile malato non immaginario, dovremmo andare a cercarlo e portarlo, come si dice, alla ribalta delle cronache per riconoscergli, pubblicamente, ragione e diritto. Non potremmo farlo: ci accuserebbero di voler assolvere, con lui, tutto il branco dei suoi colleghi cialtroni. Eppure è questo un problema che affligge i nostri tempi fatti di comunicazione sbrigliata, approssimativa e di giudizi prêt-à-porter. Ogni truffatore che presenta un certificato medico farlocco, e ogni medico che ne rilascia uno, crea un danno, oltre che a svariati datori di lavoro, a tutti quelli che del diritto alla malattia hanno bisogno sul serio. Ma anche chi alimenta il moralismo online, l'indignazione poco ragionata, il vittimismo e il piagnisteo sempre e comunque fa un danno: confonde e annulla in un magma ormai insopportabile le voci che davvero avrebbero bisogno di essere udite, le cause che davvero meriterebbero attenzione.

A che cosa serve tutta questa indignazione per i vigili furbastri se è solo un modo di sfogare i nostri veleni interiori, una scusa per dare la colpa dello “sfascio” a qualcun altro, a illuderci che i nostri comportamenti, per contrasto, sono sempre e comunque irreprensibili e non hanno bisogno di alcuno scrutinio critico? Personalmente, penso che i vigili finti malati andrebbero stanati uno per uno e licenziati. Non per fare un favore a noi indignati in servizio permanente effettivo, ma perché è giusto. Per il resto, tanti auguri al vigile malato per davvero.

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