Mannheimer alla Bastiglia

Mannheimer alla Bastiglia

Il telegiornale di Sky proponeva l’altro giorno un interessante sondaggio: «La rivolta in Egitto. Vi piace?» Due le possibili risposte: "Sì" o "No". Il 50 per cento degli ascoltatori apprezzava i tumulti e, di conseguenza, il 50 per cento no.
Questa del sondaggio di opinioni a rivoluzione in corso è certo una novità. D’altra parte, certi "scandagli" lanciati qui e là nel mare del pubblico sono ritenuti indispensabili alla navigazione sociale e non fa stupore che se ne faccia un uso sempre più esteso. Teniamo conto che la gente, oltre ai fatti, vuole l’interpretazione dei medesimi e, dunque, esige opinioni. Perché allora non andare fino in fondo inviando in Egitto, e invero ovunque insorgano disordini di piazza, dei veri e propri critici? «La compagnia ’Morte al Tiranno’ ha messo in scena ieri nella piazza principale di (inserire capitale di Stato) un’insurrezione popolare. Buona l’intensità del figuranti, manchevoli però di sufficiente impeto vandalico. Nulla di inedito per quanto riguarda gli slogan, mentre è apparsa originale l’idea di dare alle fiamme il carretto di un gelataio, simbolo di privilegio e ostentazione del superfluo. Discreti i costumi».
A pensarci, è un peccato che recensioni e sondaggi non si siano fatti prima. Pensate se qualcuno, un Mannheimer del XVIII secolo, avesse potuto sondare la folla durante la Rivoluzione francese! «Che cosa ne pensa del Terrore? a) bella iniziativa, b) approvo incondizionatamente, c) non sa/non risponde/ha la testa spiccata dal busto».

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