Meglio il cricket

Meglio il cricket

Mamma quanto dev’essere noioso vivere in Inghilterra! Il più delle volte, dopo l’ennesima tazza di tè, uno si risolve ad accendere la televisione. Che cosa vede? Una partita di cricket. Per chi non lo sapesse, il cricket è lo sport dove un gruppo di persone in maglione bianco fa pic-nic sul prato finché qualcuno si sporca il maglione e allora tutti vanno a casa. Possono volerci giorni.
Quando capita un’elezione generale che si conclude con un testa a testa, è legittimo aspettarsi, nelle reazioni, un po’ di calore e di passione, se non proprio di ardore. Quale migliore occasione per sgranchirsi le membra? Per ravvivare la circolazione a suon di schiaffoni? Come non cedere alla tentazione di insinuare il broglio? La compravendita dei voti? L’infiltrazione mafiosa? Niente. Tutto quello che si è sentito è che «mister Brown è disponibile a incontrare mister Clegg» e «mister Clegg è disponibile a incontrare mister Brown» il quale, naturalmente, «non ha nulla in contrario a incontrare mister Cameron» che, da parte sua, «incontrerà molto volentieri mister Brown e mister Clegg»: basta dargli un colpo di telefono prima di pranzo perché dopo gioca al bridge. Nessuno si è mandato a «farsi fottere», nessuno si è dato del «puttaniere», del «boia», del «mascalzone», del «nano» e del «mortadella».
E pensare che gli inglesi questa insopportabile melina da secoli la chiamano democrazia. Meglio il cricket.

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