Volete sentire una battuta che vale oltre trentamila “retweet” e anche più “mi piace”? Eccola: «Incomincio a pensare che questa sia l’ultima stagione di America e che gli autori siano andati fuori di testa».
Mi stupisce che non vi rotoliate per terra: mezzo continente - l’America del Nord - è digitalmente impazzito per questa battuta e il suo autore, Jake Flores, un comico di scarsa fortuna, è diventato, altrettanto digitalmente, una celebrità. Per quanto posso capire, la battuta mette a paragone la situazione politica americana - con Trump che avanza con suoi piedoni da elefante in cristalleria verso la Casa Bianca - alla tipica parabola delle serie televisive: con il procedere degli episodi gli sceneggiatori, per mantenere vivo l’interesse, ricorrono a espedienti sempre più clamorosi, fino a sconfinare nell’inverosimile. Ecco il senso della battuta: se l’America fosse una serie tv, sarebbe arrivata all’ultima, improbabile stagione.
Non c’è come spiegare una battuta per distruggerne lo spirito comico, ma almeno ora sappiamo di che cosa stiamo parlando. Possiamo anche capire perché ha avuto, in Rete, tanto successo: tocca un nervo scoperto della società Usa riferendosi a uno dei suoi prodotti più popolari, la tv.
Ma se ciò che è accaduto alla battuta non è difficile da comprendere, più arduo è immaginare che cosa accade a chi è colto da improvvisa quanto violenta fama digitale. Per fortuna lo racconta Jake stesso nel New York Times: “My adventures in going viral”.
In breve, succede questo: niente. «Certo» racconta Flores, «quando ho visto la battuta decollare e il telefono impazzire per le infinite “notifiche”, il mio ego si è gonfiato a dismisura, ma tornando nel mondo reale per cercare un lavoro come comico, nei teatri e nei club, mi sono accorto che nulla era cambiato: rimanevo una nullità».
C’è forse una morale per tutti noi, frequentatori compulsivi dei social e mendicanti del “like”, ma al momento mi sfugge. Chi la trova, la pubblichi: giuro che avrà il mio “mi piace”.
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