Meglio i gatti o meglio i cani? Non incominciate a litigare: non ne verremmo più a capo, se non tra qualche trilione di anni quando noi umani saremo estinti e cani e gatti, probabilmente, no. La spaccatura tra chi predilige i gatti e chi ama i cani è di quelle insanabili: come e più di quella tra milanisti e interisti, progressisti e conservatori, riso o pasta, cioccolato al latte o fondente, Beatles o Rolling Stones.
Pensiamo di sapere perché scegliamo i cani sui gatti o viceversa, arrabattiamo discorsi sulla nobile fedeltà dei primi e sull’affascinante indipendenza dei secondi, ma la ragione vera è immersa nell’oscuro territorio della nostra vera natura, come voluta da Dio, plasmata dal caos, mediata dall’esperienza, influenzata dalla cultura.
Nonostante ciò gli uomini si interrogano su questo singolare dualismo e, di tanto in tanto, si provano a risolverlo. Ecco dunque la rivista online good.is proporre un lungo articolo su cani e gatti corredato da due separati interventi: di un gattofilo e di un cinofilo. Non due tizi qualunque. Al contrario, due persone che si potrebbero dire esperte della loro stessa passione: Heather Dockray e Mark Hay, giornalisti, scrittori e, soprattutto, “padroni” rispettivamente di cane e gatto.
Ne escono due articoli gustosi, qualche volta sbarazzini, molto argomentati, nei quali i due danno fondo a riserve culturali e sentimentali di ammirevole spessore e, di tanto in tanto, non resistono alla tentazione di puntellare le loro argomentazioni con frasi ben tornite percorrendo le quali si avverte, inconfondibile, la fragranza dell’aria fritta. Sintesi finale: «A me piacciono i gatti»; «No, a me piacciono i cani».
La galassia felina e quella canina non si sono avvicinate di un millimetro, né ci è dato conoscere qualcosa di più sulla natura umana. La quale non solo è inspiegabile ma, se pure avesse una spiegazione, questa non interesserebbe a nessuno. Meno di tutti, ai cani e ai gatti.
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