Questo articolo potrebbe sembrare un poco interessato - nel senso che io, per andare a lavorare, prendo i mezzi pubblici - ma in realtà non lo è, visto che tutti qualche mezzo, pubblico o privato, per andare in ufficio o in officina dobbiamo pur usarlo. A giudicare dall'andamento dell'economia presto la questione sarà risolta: non ci sarà più il lavoro e non serviranno gambe, o veicoli, per recarsi da ciò che non c'è.
Fino ad allora, però, tutti abbiamo un bravo itinerario da compiere. Chi è il più fortunato tra noi? Una ricerca condotta in Gran Bretagna e Canada si è presa la briga di rispondere. I più "felici" tra i pendolari a breve o lunga distanza sono, rispettivamente, chi al lavoro va a piedi, chi in treno e chi in bici. I meno soddisfatti sono invece gli automobilisti, chi prende il metro e chi usa l'autobus.
La ricerca dimostra inoltre che il mezzo di trasporto condiziona non solo l'umore ma anche la salute. Gli automobilisti sono, statisticamente parlando, più grassi di chi va a piedi o usa la bici ma anche, e questo è un poco più sorprendente, di chi va in treno o prende bus e metro. Va detto che l'uso dei mezzi pubblici è ben lontano dal rappresentare sempre una soluzione soddisfacente. Se chi usa il treno si dichiara "felice" (ma forse non è mai venuto a prenderlo da queste parti), i "condannati" a bus e metro sono messi peggio.
I dati rivelano che la pianificazione urbanistica delle città spinge verso la separazione dei posti di lavoro da quelli di residenza: il pendolarismo è dunque destinato (economia permettendo) ad aumentare. La scelta diventa di anno in anno più urgente e drammatica: puntare sulle auto o sui mezzi? Come si è visto, non è detto che i secondi siano in grado di influire in modo positivo sulla vita delle persone, anzi. L'auto, però, a meno di investimenti sulle infrastrutture oggi inimmaginabili, sembra essere diventata - nonostante quasi tutti, con il loro comportamento, ogni giorno si ostinino a negarlo - una trappola di sicura infelicità. Comunque sia, bisogna decidere, e presto. Anche senza aspettare quei ciccioni degli automobilisti.
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