Mezzo pacchetto

Mezzo pacchetto

Non è che la realtà, ogni tanto, abbia un lato ironico. Ce l'ha sempre: a volte lo mostra in modo più sfacciato di altre, ecco tutto.
Prendete il caso di una delle più recenti rivelazioni di Wikileaks. Il famigerato sito di Julian Assange pubblica una nota governativa statunitense nella quale si lancia un allarme nei confronti dell'India. Un allarme serissimo. Sentite: “Organizzazioni terroristiche - si legge nella nota - potrebbero facilmente impadronirsi di batteri, parassiti, virus e tossine provenienti da laboratori indiani. In queste strutture il livello di sicurezza è talmente basso che, a volte, con un pacchetto di sigarette si può corrompere il personale di sorveglianza”.
Vediamo se abbiamo capito bene. Il governo degli Stati Uniti - lo stesso che si è fatto passare sotto il naso centinaia di migliaia di documenti segreti poi finiti online; lo stesso che non ha saputo individuare nel sistema bancario e finanziario tracce di quelle pratiche truffaldine che hanno portato a una disastrosa crisi mondiale; lo stesso che ha dichiarato guerra a un Paese straniero nell'erronea convinzione che nascondesse armi di distruzione di massa - critica, in una nota riservata regolarmente filtrata tra le maglie, i “livelli di sicurezza” di un altro Paese. Sarebbe da ridere, se non fosse che, con tutta probabilità, i funzionari americani hanno ragione. E' vero: in India ci vorrebbe un pacchetto di sigarette a corrompere una guardia. Negli Stati Uniti ne basterebbe mezzo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA