Molto lontani

Ho scritto appena pochi giorni fa di come la politica italiana, all'estero, sia passata da materia di divertimento a fonte di frustrazione e irritazione. Nella stessa occasione ho sostenuto anche come, proprio a causa delle complicazioni congenite alla nostra vita istituzionale, la stampa estera si sia arresa e abbia rinunciato a informare sull'argomento il pubblico internazionale.

Non mi rimangio una sola parola ma, per dovere di precisione e di completezza, dovo riconoscere che l'International Herald Tribune - la versione “global” del New York Times - ha rotto il silenzio dedicando un articolo al drammatico voto di fiducia al Senato: ventidue righe in tutto. Al centro del “reportage” - ci vuole un bel coraggio a chiamarlo così - c'è ovviamente la decisione di Berlusconi di votare “sì” alla fiducia dopo che da alcune sottili allusioni registrate dalla stampa nei giorni precedenti era parso che fosse sua sommessa intenzione votare “no”.

Ebbene, la scelta di Berlusconi è definita una “startling move”. In questa espressione c'è tutto l'articolo e nell'articolo c'è tutto ciò un organo importante come l'Herald Tribune ritene fondamentale circa la situazione italiana: vediamo dunque di capire bene.

“Move”, non c'è dubbio, vuol dire “mossa”. Ma “startling”? Affidiamoci alla definizione del dizionario Oxford: “Molto sorprendente, impressionante, rimarchevole”.

Ecco dunque che, con le sue ventidue righe scritte certamente con impegno e buona fede, l'International Herald Tribune non può evitare di darci una piccola delusione. Nella definizione “startling move” sta tutta l'incapacità del mondo di comprendere il nostro Paese. Se all'estero si pensa che un voltafaccia, una retromarcia, un'amnesia morale, una scorribanda nel fuoripista della coerenza, uno sbandamento tattico e un bluff maldestro “sorprendano” o che, ancor peggio, facciano “impressione”, ebbene allora sappiano che sono molto lontani dall'incominciare a decodificare la nostra politica.

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