Né mai

Forse perché anch’io, come il proverbiale orologio rotto, a cadenza regolare segno l’ora giusta, accade che ceda (o forse mi elevi) all’idea di regalare a chi legge, nelle occasioni speciali come l’odierna festività, una poesia in luogo della mia solita prosa. Meglio precisare: una poesia non mia - la mente, al pensiero, vacilla - ma da me scelta, più che per storica conformità con la solenne ricorrenza, sull’onda di sensazioni vaghe, epidermiche. Un capriccio della coscienza, se volete, che si traduce nel desiderio di celebrare la vacanza con versi i quali, senza bisogno di spiegazioni, mi danno l’impressione di aderirvi con precisione straordinaria.

Nella speranza che questa sottile conformità tocchi anche voi, ecco qui una poesia di Raymond Carver, dal titolo “Il momento più bello della giornata”. Fa parte della raccolta “Orientarsi con le stelle”, pubblicata da minimum fax.


Fresche sere d’estate.
Le finestre aperte.
Le luci accese.
La fruttiera colma.
E il tuo capo sulla mia spalla.
Questi sono i momenti più felici della giornata.

Insieme alle prime ore del mattino,
naturalmente. E quegli attimi
subito prima di pranzo.
E il pomeriggio e
le prime ore della sera.
Ma davvero adoro

queste serate estive.
Ancor più, mi sa,
di quegli altri momenti.
Il lavoro quotidiano finito.
E nessuno più che ci disturbi, adesso.
Né mai.

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