Ne resteranno miliardi

Siete interessati all’immortalità? Prima di rispondere di sì pensate a quante dichiarazioni Irpef ancora sareste costretti a compilare? Se il vostro desiderio di eternità ha superato la prova del fisco italiano, allora possiamo parlarne.

L’immortalità o, per incominciare, il prolungamento indefinito della vita umana è alla base di un progetto – chiamato “Calico” - che è in fase di preparazione da parte di un nome celebre della Rete: Google. Il più famoso, credo, motore di ricerca – ma il ventaglio di strumenti online offerto da Google è molto più ampio della semplice stringa attraverso la quale cerchiamo le ultime foto di Belen – ha in animo di finanziare e sostenere in tutti i modi una compagnia, un’azienda se volete, il cui fine ultimo sarà proprio quello di renderci “highlander”. Invece di “uno solo”, come nel film, alla fine “ne resteranno miliardi”.

Come raggiungere questo obiettivo non è chiaro neppure a quelli di Google. “In certi settori industriali – ha spiegato Larry Page, amministratore di Google – ci vogliono tra i dieci e i vent’anni perché un’idea diventi realtà. La cura della salute è uno di questi: incominciamo adesso in modo da avere risultati nel giro di dieci, vent’anni”. Page, quarantenne, deve aver da poco colto nelle sue giornate, come accade a tutti noi raggiunta una certa età, quel senso di mortalità che, come si dice, ti morde le chiappe. Seduto come sta in cima a una montagna di dollari, a differenza di tutti noi ha deciso di porvi rimedio. O almeno di provarci.

Non so che esito avrà la sua ricerca. E’ possibile che, a un certo punto del viaggio di “Calico”, l’obiettivo dell’immortalità non sarà stato ancora raggiunto ma che, d’altra parte, la mortalità incominci a perdere colpi. In altre parole, l’uomo non saprebbe più, a quel punto, se è mortale o immortale. Sarà interessante vedere che cosa resta di lui una volta spogliato dell’unica certezza che, davvero, gli appartiene.

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