Che, visto dall’alto, il mondo guadagnasse in appeal lo abbiamo sempre saputo, anche se a livello inconscio. Questo spiega il successo, negli anni, delle piazzole panoramiche, delle torri di osservazione, delle funivie e delle cartoline con la scritta “Saluti dalla Val Camonica”. Oggi coltiviamo questa conoscenza anche sul piano razionale: ecco perché hanno grande successo i programmi e i video sul web che consentono di vedere la Terra dall’alto. Dai satelliti ai più piccoli droni: tanti oggetti voltanti ci forniscono di una grande varietà di immagini. Alcune scattate dallo spazio, altre a poche centinaia di metri dal suolo. Il risultato è lo stesso: restiamo a bocca spalancata nello scoprire la bellezza del pianeta che ci ospita.
L’effetto si moltiplica quando le immagini di cui sopra ci mostrano l’Italia: soltanto staccandoci dal suolo, sia pure virtualmente, realizziamo quanto bello sia questo Paese. Le riprese mostrano la straordinaria varietà naturale della penisola - le montagne, i laghi, il verde delle colline, l’ocra di certe campagne ondulate, il mare mutevole tra il blu cobalto e il verde smeraldo - e l’altrettanto articolato ingegno umano, sviluppatosi nei secoli, nel costruire città e paesi tra le pieghe di questo prezioso campionario geografico.
Sappiamo bene, purtroppo, come a livello del suolo la sensazione svanisca: troppo spesso il Paese non corrisponde all’immagine che, dall’alto, dà di se stesso. Ad altezza zero notiamo l’incuria, il disordine, l’approssimazione e perfino l’ignoranza criminale con cui trattiamo natura, arte e urbanistica. Un bel progetto italiano per il futuro, una volta risolte le fondamentali questioni circa la legge di stabilità e la successione al Quirinale, sarebbe quello di fare in modo, attraverso minimi ma costanti miglioramenti ottenuti attraverso piccoli ma ostinati impegni quotidiani, che l’immagine aerea e quella “terrestre” dell’Italia possano coincidere il più possibile. Altrimenti, con il passare del tempo, sarà necessario volare sempre più alto per nascondere le brutture nazionali. Così in alto che, in realtà. non si vedrà più nulla.
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