Nonna Russia

Sarebbe bello e suggestivo ricevere un’e-mail dalla Russia scritta da una ragazza che, sui due piedi, desidera sposarti, mettere al mondo dei figli e, nel provvedere a tutto ciò, si dice disposta a trascorrere con te lunghe parentesi di selvaggia intimità. Sarebbe bello non fosse che, in questo cinico mondo, bisogna tener conto che tali e-mail, non rare, nascondono 1) truffe informatiche e 2) sono scritte in un italiano da carcerazione preventiva.

Ne copio una, arrivata fresca fresca: «Ciaoooo !! Mi chiamo Anastasiya! Hai ricevuto le mie immagine? Ho visto il tuo lettera e ti rispondo subito. Ho 36 anni, lo sai? Sono una femmina sola e nubile. Non ho bambini, abito con i genitori. Vorrei conoscere l’altra meta per fare una focolare... Ho cancellato il mio profile dal sito di amicizia. Aspetto una risposta con insofferenza».

La lettera, composta certo con il traduttore istantaneo di Google e fatta poi correggere a Joe Bastianich, può suscitare molte ironie. Leggendola, tuttavia, è forse il caso di rifletterci un poco. Per quanto ancora «femmine nubili» russe scriveranno a destinatari italiani nella speranza di «fare una focolare»? Visti i chiari di luna economici, temo che presto il processo si rovescerà e dall’Italia partiranno frotte di cieche proposte di matrimonio inviate dai maschi nostrani verso la grande e fredda Russia.

Per questa ragione, ho voluto condurre un esperimento: sostituito il nome «Anastasiya» con «Mario» ho sottoposto il testo di cui sopra alle cure del traduttore. Ecco il risultato: «Poka-poka! Menya zovut Mariya! Poluchili li vy moyu fotografiyu? Ya videl Vashe pis'mo, i ya srazu zhe otvetit'. Mne 36 let, vy znayete? Ya odna zhenshchina i odin. U menya net detey, ya zhivu s roditelyami. Ya khotel by znat', tsel' sdelat'ocha... Ya udalil svoy profil' s sayta druzhby. Ozhidayteotveta s neterpeniyem».

Ora provo a spedire e poi corro a nascondermi. Per quanto so io del russo, potrei avere appena insultato l’onore della nonna di Putin.

© RIPRODUZIONE RISERVATA