A chi concentra le sue preoccupazioni sul terrorismo e l’immigrazione (c’è chi leggerà in questo un problema solo, altri ne conteranno due: per me, fate voi), a chi teme per il lavoro piuttosto che per l’inquinamento, a chi individua nel faccione di Trump la maschera dell’Anticristo e a chi a sua volta crede che sia la Brexit ad aver annunciato l’Apocalisse, vorrei far osservare come sarebbe il caso di risparmiare un poco inquietudine per altre sciagure, più domestiche ma altrettanto minacciose.
Di tanto in tanto - piuttosto spesso, a dire la verità - si leggono nei giornali le imprese dei truffatori che prendono di mira gli anziani. Se ne scrive, se ne parla, si lanciano anche campagne d’informazione e prevenzione, ma è raro che l’allarme salga alla tensione emotiva tipica di altri fenomeni criminali.
Qualche volta, per fortuna, leggiamo dei successi di polizia e carabinieri nell’infilare le manette ai personaggi di cui sopra. A titolo di esempio, citiamo una notizia Ansa diffusa giusto ieri:
«TRIESTE, 22 LUG - Due truffatori specializzati nei raggiri a persone anziane nel centro di Trieste e in altre località del Nordest sono stati arrestati dalla Squadra Mobile di Trieste. In manette sono finiti Raffaele Piscopo e Michele Gargiulo, che si erano stabiliti nel capoluogo giuliano per le proprie azioni».
Nel testo riportato tra virgolette raggela il passaggio sulla «specializzazione» dei truffatori. Secondo la Treccani, specializzarsi equivale ad «acquisire una particolare esperienza e capacità in un determinato settore di studio, di lavoro, di attività». Come giudicare chi sceglie di acquisire «esperienza e capacità» nello sfruttamento della fragilità umana, della debolezza del corpo e dello smarrimento della mente?
Tanti leggono il declino della civiltà occidentale nel multiculturalismo o nei Pokémon, nei vandali o nei reality show. Io, per saperne di più, domanderei agli anziani.
© RIPRODUZIONE RISERVATA