Nuvole

Nuvole

Ve l'aspettavate? L'editoria si riscatta e dopo un'infinita teoria di volumi inutili e pretenziosi, nonché di generica paccottiglia letteraria, manda finalmente in libreria un'opera degna di attenzione: "Clouds that look like things" a cura della "Cloud appreciation Society".

Il titolo è presto tradotto - "Nuvole che sembrano cose" -, il nome dell'ente curatore anche: "Società per l'apprezzamento della nuvola". Osservare - ammirare, anzi - le nuvole è uno degli spettacoli più economici, appaganti ed esilaranti che ci siano al mondo. Sforzarsi poi di accostare le nuvole a esseri viventi, a vegetali o a oggetti che risiedono sulla Terra, è un esercizio antico che, fin dai tempi delle caverne, ha contribuito a tenere allenata la mente dell'uomo.

Gli esempi raccolti dalla valorosa Society sono poi clamorosi e testimoniano dell'intima bizzarria della natura nonché della plastica capacità del cervello di proiettare all'esterno ciò che custodisce tra i suoi lobi. Sfogliare il libro non significa incontrare nuvole che "sembrano" conigli: significa incontrare nuvole che "sono" conigli. Oppure aquile, perfette frecce direzionali, maestosi dischi volanti, cavallucci marini, delfini, squali.

La meraviglia è che, nella forma delle nuvole, la natura si diverte a compiacere l'occhio dell'uomo per le cose più naturali, poetiche o misteriose: apparizioni di vapore acqueo che ripagano il nostro amore per gli animali, la sensibilità per la bellezza delle linee pure e la curiosità verso vagheggiate civiltà aliene. Tutto grande, dunque, nelle nuvole: tutto prezioso, limpido, nobile, assoluto.

Piace pensare che sia così perché, nonostante tutto, l'uomo non ha perso contatto con la magia del reale. Il giorno in cui vedremo una nuvola a forma di aliquota Imu, dovremo preoccuparci sul serio.

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