Ogni quattro anni

Ogni quattro anni

Avrei una proposta. Un po’ me ne vergogno, perché c’è talmente tanta gente qualificata che fa proposte, a volte più di una al giorno, a volte sotto forma di "pacchetti" e di "dossier", oppure di decreti, studi e perfino "lenzuolate", da far sentire uno come me una nullità, con la sua propostina smilza e malamente strutturata.

La dico lo stesso, tuttavia, perché tanto la si dimentica in un momento e, comunque, di tutte le altre proposte non si è quasi mai fatto niente e dunque perché proprio alla mia dovrebbe toccare una responsabilità più grave?

La proposta sarebbe questa: inseriamo il 29 febbraio nel calendario con cadenza annuale e il 1°aprile solo negli anni bisestili, con ricorrenza, dunque, quadriennale, come le Olimpiadi e i mondiali di calcio. La ragione di questa apparentemente bizzarra manovra starebbe nel dare un poco di respiro a una tradizione - quella del 1° aprile - ormai logorata e in affanno, incapace di reggere la competizione con tutto il resto del calendario. Pieno, il calendario di cui sopra, di Iene e sghignazzate, battutacce e sberleffi, Zelig e Vanzina. Ognuno coltiva nel suo orto indivia e sarcasmo, lattuga e canzonatura. Il 1° aprile, con i suoi pesci di carta attaccati alla schiena, le notizie finte spacciate per buone (sai la sorpresa), sta al resto dell’anno come una festa di compleanno anni ’60 sta ai party di Lele Mora. Io dico: per salvare il 1° aprile, diamogli fiato. Una volta ogni quattro anni, non di più. Se la proposta vi piace, bene; altrimenti, consideratela pure un "pesce d’aprile".

© RIPRODUZIONE RISERVATA