Operazione Random

Operazione Random

Continua a tener banco la delicata (e imbarazzante) questione concernente il comando della missione militare contro il regime libico. A chi affidarla? Negli ultimi giorni sembrava aver prevalso la linea di chi voleva rifilare la "patata bollente" alla Nato. La quale Nato, però, dopo una mezz’ora scarsa ha restituito lo scettro borbottando qualcosa circa «impegni precedenti» e «bisogna che adesso faccia la spesa per il fine settimana». In mancanza di altri volontari se non la Francia - alla quale, per puro sentimento d’antipatia, il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha voluto negare la soddisfazione - si è deciso di avviare l’«Operazione Random»: il comando della coalizione viene scelto a caso, pescato a sorteggio in un bussolotto nel quale si è provveduto a inserire bigliettini con i nomi di tutte le Nazioni riconosciute. Dopo un paio di tentativi andati a vuoto (qualche burlone aveva inserito biglietti con i nomi «Paperopoli» e «Padania»), il comando è stato ufficialmente affidato alla Repubblica di Palau. Il problema è che a Palau, un arcipelago del Pacifico, nessuno ha saputo dire dove si trova la Libia, ma si vergognavano a chiedere. Così, è andata a finire che hanno mandato una squadriglia di volenterosi caccia del Chad a bombardare un sobborgo di Campobasso.
Si è deciso allora di affidare la leadership a chi di conflitti se ne intende sul serio: un amministratore di condominio. Costui, però, ha preso tempo: prima, ha detto, c’è da risolvere la questione dei gerani che sgocciolano dal balcone del terzo piano. Sennò quella del secondo strilla che Gheddafi pare un angioletto.

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