Hai visto Scilipoti e pensi di aver visto pressoché tutto. Leggi il curriculum del Trota e pensi di aver letto tutto: a scuola ci avevano dato un assaggio di Dante, e da lì in poi è stata tutta discesa. Invece la realtà sorprende ancora, e so che se questo concetto non è una sorpresa, la sorpresa, quando arriva, è ancora e sempre una sorpresa.
Per farla breve: la polizia stradale di Bari ha multato un condominio di Rovereto. Detta così, fa già ridere. Ma aspettate, c’è di più: lo ha multato, due volte, per “eccesso di velocità”. Come sia possibile, non si sa, anche perché non è possibile. Però è successo e, sgomento, lo ha raccontato alla stampa Renzo Salvetti, l’amministratore dello stabile in questione, il condominio “Capri” di via Segantini, 20 a Rovereto (Trento): «Quando ho trovato le comunicazioni nella posta - ha detto - credevo fosse un pesce d’aprile, poi ho capito che si trattava di un errore».
Né l’uno né l’altro, mister: si trattava semplicemente di surrealismo all’italiana. Celebre per il neorealismo, per gli scarni ritratti della poverissima realtà del dopoguerra firmati in particolare da Rossellini e De Sica, il nostro Paese manca invece del dovuto riconoscimento per questa successiva forma d’arte, questo straordinario genio mischiato a follia, questa imbarazzante mancanza di pudore morale e di logica elementare per cui, sì, la polizia stradale può elevare una contravvenzione per eccesso di velocità a un palazzo in mattoni e cemento ed Equitalia, senza battere ciglio, può inoltrarla al destinatario.
Se cose del genere fossero proiettate al cinema, vinceremmo Oscar dopo Oscar, Cannes sarebbe da anni un enclave italiana e spargerebbe Leoni a pioggia sulle nostre pellicole. L’unico problema sarebbe uscire di casa per andare a ritirarli, tutti questi premi: provateci voi a scendere al volo da un condominio.
Per farla breve: la polizia stradale di Bari ha multato un condominio di Rovereto. Detta così, fa già ridere. Ma aspettate, c’è di più: lo ha multato, due volte, per “eccesso di velocità”. Come sia possibile, non si sa, anche perché non è possibile. Però è successo e, sgomento, lo ha raccontato alla stampa Renzo Salvetti, l’amministratore dello stabile in questione, il condominio “Capri” di via Segantini, 20 a Rovereto (Trento): «Quando ho trovato le comunicazioni nella posta - ha detto - credevo fosse un pesce d’aprile, poi ho capito che si trattava di un errore».
Né l’uno né l’altro, mister: si trattava semplicemente di surrealismo all’italiana. Celebre per il neorealismo, per gli scarni ritratti della poverissima realtà del dopoguerra firmati in particolare da Rossellini e De Sica, il nostro Paese manca invece del dovuto riconoscimento per questa successiva forma d’arte, questo straordinario genio mischiato a follia, questa imbarazzante mancanza di pudore morale e di logica elementare per cui, sì, la polizia stradale può elevare una contravvenzione per eccesso di velocità a un palazzo in mattoni e cemento ed Equitalia, senza battere ciglio, può inoltrarla al destinatario.
Se cose del genere fossero proiettate al cinema, vinceremmo Oscar dopo Oscar, Cannes sarebbe da anni un enclave italiana e spargerebbe Leoni a pioggia sulle nostre pellicole. L’unico problema sarebbe uscire di casa per andare a ritirarli, tutti questi premi: provateci voi a scendere al volo da un condominio.
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