Pallone di forza

Premessa: il calcio è passione. Ne consegue che ogni cosa legata al calcio è irrazionale. Ecco perché, grazie al cielo, ci è risparmiato l’internamento sanitario dei titolari di abbonamento alle stagioni calcistiche. Se il pallone fosse questione di logica, costoro, senza eccezioni, andrebbero equipaggiati con apposita camicia di forza.

Presentandosi puntuale allo stadio, il titolare di abbonamento sceglie infatti di ignorare alcune realtà che sono sotto gli occhi di tutti:

1) La data e l’orario della gara, lungi dall’essere fissate secondo regole, dipendono dalle convenienze delle emittenti. Si gioca quando vuole il cielo (detto anche Sky): farsi trovare pronti.

2) A parte alcune decine di vip trattati a champagne e tartine, tra l’altro gente che non distinguerebbe una partita di pallone da una serata di burlesque, gli spettatori, migliaia e migliaia, si ritrovano in stadi vecchi, scomodi, pericolosi: basta dire che le ambulanze vengono bloccate dalle auto dei vigili.

3) C’è la possibilità, tutt’altro che remota, che la partita cui si sta per assistere sia stata "arrangiata" da calciatori interessati più alle scommesse che alla classifica. Quello che sembra uno sfortunato autogol, in realtà potrebbe essere un assegno in bianco.

4) Le istituzioni sportive non sono mai riuscite a dissipare il sospetto che alcune squadre vengano trattate meglio di altre. Al contrario, quando qualcosa è emerso, se ne è avuta violenta conferma.

5) Se non piace loro l’andamento di una gara, alcuni settori del pubblico possono decidere a capriccio di interromperla, incorrendo così in sanzioni disciplinari che ricadono direttamente sull’abbonato.

A parte ciò, il calcio è un gran divertimento: la pensava così, figuratevi, anche Sacher-Masoch.

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