Tra i tanti video curiosi che la Rete ogni giorno ci mette sotto il naso, mi è capitato ieri di vederne uno in cui il presidente della Bolivia Evo Morales si fa allacciare una scarpa da un membro del suo staff. La scena è più o meno questa: Morales arriva a un appuntamento pubblico e prima di apparire davanti alla folla si accorge di avere una stringa che sventola. Alla mia età, sono in grado di comprendere benissimo il disagio del presidente: chinarsi ad allacciare una scarpa in certe condizioni anagrafiche e di forma fisica può apparire impresa scoraggiante. Già si sa che occorrerà affrontare qualche secondo di estremo sconforto piegandosi ginocchio a terra. Una volta in quella posizione, poi, non si può fare a meno di chiedersi se la risalità avverrà senza scompensi. Morales ha risolto il problema da par suo: d'altra parte perché dovrebbe fare la presidente della Bolivia se non gli è permesso di farsi allacciare le scarpe dai lacchè?

A video terminato - pochissimi secondi - mi sono chiesto che cosa avrei dovuto pensarne. Una rapida constatazione dell'arretratezza politica del Sudamerica? Accostato alla politica, si sa, l'aggettivo "sudamericano" ha sempre una connotazione negativa. Oppure avrei dovuto allargare il discorso all'autorità tutta, ancora capace, nel 2015, di mettere un ginocchio un uomo davanti al caporale di turno? O ancora, spostarmi sull'assoluto, interrogandomi sui meccanismi che portano alcuni uomini a cercare il dominio sul prossimo e inducono altri uomini ad accettare questo dominio in ragione del quieto vivere, o del vivere affidandosi alla responsabilità di terzi ai quali, in fondo, basta versare il tributo dell'annullamento di sé.

Non ho saputo decidermi, anche perché incalzava un altro video (quello di un gattino che sembra massaggiare la schiena di un altro gattino) ma sono rimasto con un retropensiero insistente: viviamo su un pianeta curioso in cui due persone, comunque la vogliate mettere, mai sono riuscite e mai riusciranno a parlarsi da pari a pari.

© RIPRODUZIONE RISERVATA