Peggio ancora

Peggio ancora

Ieri mi sono indignato. Da un pezzo non mi capitava. È stato come scoprire di essere ancora in grado, da anziani, di saltare la corda.

Parlo, naturalmente, di un’indignazione vera, non di quelle - frequentissime - alle quali siamo costretti ogni giorno. La gente sembra infatti circolare in uno stato di perenne indignazione (per la politica, le tasse, gli immigrati, la tessera del tifoso e i seni al silicone), ma è solo un’abitudine, un conformismo. Le indignazioni vere, quando vengono, sono diverse: incidono nel profondo, cosa oggigiorno alquanto rara, visto che il profondo non esiste quasi più.
A innescare la mia indignazione, una dichiarazione di Mauro Mazza, direttore di Raiuno. Nel commentare benevolmente un’editoriale di Minzolini, responsabile del Tg1, ha avuto un pensiero anche per Enrico Mentana e il suo nuovo telegiornale in onda su La7. Il crescente successo di questo tg ha ispirato a Mazza le seguenti parole: «Mentana ha portato una ventata giornalistica interessante: il suo giornale è ben fatto. Tuttavia, immaginare un tg così da un giorno all’altro su una grande rete sarebbe più difficile». Come dire: riconosco il giornalismo, quando lo vedo ma, lavorando per la Rai, neanche ci provo ad avvicinarlo. La roba "ben fatta" - sottintende Mazza, - non fa per noi: da queste parti ci basta tener buoni i partiti.
Ecco: questa non è una resa, è uno sbracamento. Peggio: è televisione. Peggio ancora: è Raiuno.

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