Pensieri colorati

Nonostante basti seguire una puntata di "Porta a Porta" per temere sia una battaglia persa, molti scienziati continuano a studiare il funzionamento del cervello nella convinzione - negata dal teatrino di Vespa - che in qualche modo il cervello funzioni.

I ricercatori che appartengono all’ambizioso Human Connectome Project hanno da poco pubblicato una serie di immagini che rappresenta, allo stato, la più completa "mappatura" del cervello umano. Si tratta di scansioni dell’attività cerebrale registrata in 68 soggetti adulti, scelti a caso con l’unica precauzione che non fossero concorrenti de "L’Eredità". All’occhio del profano, le immagini non dicono molto: si vede la ricostruzione grafica di un normale cervello con alcune aree colorate a seconda del tipo di funzione svolta in quel momento. Così, se l’area cerebrale appare blu o verde significa che la corrispondente parte è impegnata in calcoli matematici; se invece l’area è rossa, molto probabilmente il titolare del cervello è assorbito da una storia mentre se i lobi si colorano di giallo, ecco che si è abbandonato a un sogno a occhi aperti.

Il bello, secondo me, sta nel fatto che il cervello non è mai del tutto blu o del tutto rosso: in ogni istante esso può essere contemporaneamente impegnato in calcoli e in sogni, in funzioni logiche e in elaborazioni creative. Il brutto è che questi colori sono solo convenzioni adottate dai ricercatori: il nostro cervello, in realtà, non cambia di tonalità a seconda dell’uso che ne facciamo. Sarebbe però fantastico se ciò accadesse per davvero e meglio ancora sarebbe se, grazie a una scatola cranica trasparente, potessimo assistere al caleidoscopio cerebrale l’uno dell’altro. Ci conosceremmo meglio, credo, e impareremmo ad apprezzare le sfumature, perché nessuno di noi è mai solo passione o solo calcolo. Ce ne dimentichiamo, ma è proprio questo che ci rende, come individui e come società, degni di attenzione e perfino, quando siamo fortunati, di amore.

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