«PERUGIA, 8 MAR - Sorpresi a vendere sigarette a dei minorenni, sei tabaccai sono stati multati dalla Guardia di finanza di Perugia. A compiere i controlli sono state le pattuglie in borghese delle fiamme gialle, soprattutto nelle tabaccherie situate nei pressi di scuole o di luoghi di aggregazione giovanile».
Si direbbe che, visti i pericoli tremendi ci cui si parla ovunque (droghe di nuovissima generazione, adescatori reali e virtuali, rincitrullimento da computer e videogiochi), i rischi portati dalla cara vecchia “cicca” ai ragazzi d’oggi potrebbero venir sottovalutati ma, ora, grazie all’Ansa che dà la notizia e alla Finanza che ne fornisce i presupposti, scopriamo che non è così: i tabaccai che contribuiscono a trasformare gli adolescenti in ciminiere rischiano, se non altro, una sanzione pecuniaria.
Non vorrei suonare (troppo) ironico e lasciar pensare che sia io a sottovalutare i pericoli del tabacco - perché non è così - ma, al solito, certe cose, non importa se “buone” o “cattive”, hanno su di me un’effetto-nostalgia. Non si tratta di rimpiangere i tanti, troppi anni in cui sono stato fumatore, quanto quelle giornate - eternamente estive, nella mia memoria - in cui si correvano rischi e si compivano prodezze pur di sfumacchiare una mezza cicca - e dunque sentirsi tremendamente adulti - al riparo dalla vista dei grandi. Momenti di malintesa formazione - ma di formazione comunque - impressi a fuoco nelle meningi: il sapore della prima boccata, il senso di vertigine avvertito quando, incoraggiato dai “complici”, buttai giù il fumo perché tenerlo in bocca non era «fumare per davvero».
A posteriori, oggi avrei piacere che qualche finanziere avesse multato il tabaccaio nostro fornitore e magari sgridato me, risparmiandomi anni di schiavitù dalla nicotina. Vorrei però che fossero risparmiati quei ricordi, a loro modo cari. E poi così nitidi: per nulla - come dire? - fumosi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA