Pesi e misure

Pesi e misure

Per prima cosa, occorre elencare le categorie di peso con le quali gli americani - e non solo loro - dividono l’umanità. Prima di tutto ci sono i "normal", i "normali" come subito si capisce. Poi ci sono gli "overweight", ovvero quelli "sovrappeso", quindi gli "obese" (obesi, appunto) e i "morbidly obese", una superiore categoria di balenotteri ghiotta di hamburger.
Ciò detto, ecco la notizia. Ai fini di condurre un esperimento, è stato riunito in un luogo (un hangar, credo; o meglio ancora uno stadio) un ampio campione di persone appartenenti alle categorie più cicciute. A ognuna di loro è stata posta la domanda: «Lei in quale categoria pensa di ricadere?» È interessante notare come sia i "morbidly obese" sia gli "obese" si sono dichiarati tuttalpiù "overweight", mentre i legittimi "overweight" hanno affermato, senza mezze misure, di essere perfettamente "normal". Se ne deduce che, in generale, la percezione di noi stessi è considerevolmente più magra della realtà. È certo comprensibile che chi è davvero molto grasso voglia sfuggire all’umiliazione del termine "obeso" per rifugiarsi in un diplomatico "overweight"; meno chiaro l’atteggiamento di chi, alle prese con un po’ di pancia, rifiuta persino di dichiararsi sovrappeso.
Chissà? Forse è difficile rinunciare a un sogno, ovvero che dentro di noi, ben conservato in un involucro di lipidi, ci sia un George Clooney o una Angelina Jolie. Il fatto è che ci sono, ma stanno attenti a rimanere lì dentro perché, nel caso uscissero, non troveremmo di meglio che invitarli a cena.

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