Pezzi di ricambio

Avremo tutti presente, credo, quella regola insindacabile - e, di fatto, insindacata - dell’evoluzione: il forte prevale sul debole e lo elimina dalla competizione. In natura, lo lotta per la sopravvivenza non ammette, letteralmente, debolezza alcuna. Pena ultima e inappellabile: l’estinzione. Curiosamente, la pietà è un esercizio solo umano. Proprio come il suo contrario: la crudeltà.

Questa storia del forte che annichilisce il debole non è però del tutto estranea alla nostra esperienza: lo sa chiunque, a scuola, si sia visto portar via la merenda da un bullo. Consuetudini sociali, cultura, educazione e leggi tendono a mitigare, nel consesso umano, la dura legge naturale: non del tutto, però, e non per sempre.

La legge del più forte rimane uno dei pilastri dell’evoluzionismo ma, trattando appunto di una teoria secondo la quale tutto procede, cambia e si adatta, non poteva rimanere inalterata nei secoli: sarebbe stata una contraddizione. Ecco infatti che alcuni studiosi, oggi, la rimettono in discussione e se non la condannano all’oblio, almeno vi aggiungono una postilla di importanza non trascurabile.

In sostanza, i più moderni evoluzionisti sostengono che la legge del più forte, pur rimanendo sostanzialmente valida, va rivista nelle sue conseguenze: non è vero che l’esemplare più robusto, agile, aggressivo e intelligente spazzi via del tutto quello debole, lento, pusillanime e stupido. Al contrario, l’evoluzione prevede un meccanismo per cui, fatta salva la prevalenza del forte, al debole sia garantito un margine di sopravvivenza, sia pur limitato. La ragione starebbe nel fatto che alla base dell’evoluzione c’è soprattutto la sopravvivenza a lungo termine e ciò che accadrà domani, per non dire dopodomani, non è mai prevedibile. Ecco perché il forte non distrugge completamente il debole: ciò che è robusto oggi potrebbe non esserlo domani e altre costituzioni organiche potrebbero tornare utili. In sintesi: non è vero che il forte cancelli il debole. È molto peggio: lo mette da parte per farne un pezzo di ricambio.

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