Lo hanno scritto gli scienziati nelle loro ricerche,lo hanno riportato i giornali e, se non bastasse, il concetto è stato rilanciato anche da siti Internet: è in corso un’estinzione di massa e la colpa è in buona parte dell’uomo.
Non risulta, nonostante l’informazione non sia mancata, che questa estinzione di massa sia in testa alle preoccupazioni del cittadino medio, eppure, a pensarci, potrebbe rappresentare la soluzione definitiva alle preoccupazioni di cui sopra e anche a tutte le altre eventuali preoccupazioni umane. Ma quando si parla di estinzione tutti pensiamo a un processo lento, che avviene in qualche angolo remoto del pianeta. E poi, diciamolo chiaramente, a chi importa se scompare qualche tipo di lucertola? Di quante lucertole abbiamo bisogno per tirare avanti decentemente?
L’allarme degli scienziati non è però così lontano, generico e impersonale. Gli uomini stanno modificando il pianeta e le modifiche del pianeta comportano ogni giorno la scomparsa di organismi viventi : alla fine del simpatico processo, ad estinguersi potrebbe essere proprio l’uomo con tutte le sue periferiche preoccupazioni, che siano il debito della Grecia, l’Isis o le tasse locali. Gli studiosi sono così sicuri che l’uomo è in via d’estinzione che incominciano a fare ipotesi sulle creature che, da lui, erediteranno la Terra. Saranno, ovviamente, quegli organismi in grado di adattarsi alle conseguenze dei cambiamenti indotti al pianeta dall’intervento umano. Due godono i favori del pronostico: i piccioni e gli scarafaggi.
Su questi umili ma resistenti personaggi l’uomo potrebbe non riuscire ad averla vinta e il futuro della Terra, più che essere quello di un pianeta circondato da meravigliose astronavi, sarebbe quello di un globo coperto di escrementi come una statua di Garibaldi e invaso da piccoli esseri striscianti come una cucina del Bronx. A tutto questo non pensiamo perché ci sembra appartenere a un domani lontano. Proprio uno di quei domani che, all’improvviso, scopriamo essere diventati ieri.
© RIPRODUZIONE RISERVATA