Pilato e il professore

Pilato e il professore

L'espressione “avere la coscienza sporca” dovrebbe essere intesa in senso molto più letterale di quanto non si faccia di solito. E' questa una delle considerazioni che vengono spontanee dopo aver letto di uno studio condotto dal prof. Chen-Bo Zhong dell'Università di Toronto. Egli ha radunato 58 studenti in un laboratorio nuovo di zecca, e pertanto immacolato, chiedendo ad alcuni di loro di lavarsi le mani con un antisettico. Dopo di che, senza parere, lo scaltro Chen-Bo ha rivolto all'intero gruppo un invito a esprimere giudizi morali su alcune questioni scottanti, quali la pornografia e i comportamenti vandalici.
Ebbene, il risultato parla chiaro: tra coloro che si erano lavate le mani sono emersi giudizi nettamente più severi e taglienti rispetto a quelli sui cui palmi ancora gozzovigliavano i batteri.
La pulizia, insomma, affila i nostri giudizi: ci rende più severi, certi del bene e del male, esigenti e, qualcuno potrebbe spingersi a dire, addirittura intolleranti. Nella doccia entra una versione di noi stessi indulgente, debole, prigioniera dei sensi e perfino lassista; un poco di shampoo e di docciaschiuma ed eccoci trasformati in implacabili moralisti. La cosa è curiosa perché lega un ambito del tutto materiale a questioni squisitamente astratte, quasi spirituali. E, a pensarci bene, contraddice Pilato il quale, prima di soffocare la sua coscienza, volle lavarsi le mani. Non conosceva, evidentemente, il professor Chen-Bo.

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