Piovono satelliti

Piovono satelliti

Piovono satelliti. Ormai è chiaro: Uars non era che l'antipasto. Precipitato in un punto imprecisato del Pacifico meridionale, il satellite della Nasa lascia spazio a Rosat, energumeno spaziale di fabbricazione tedesca, per il quale si prevede a momenti un repentino quanto catastrofico rientro sulla Terra.

C'è poco da ridere. Se per Uars le possibilità che un frammento potesse colpire qualcosa sulle superficie terrestre erano una su 3200, con Rosat scendono a una su 2000. Questo per la buona ragione che il satellite tedesco è costruito con materiali talmente duri e pesanti che si ritiene resisteranno all'attrito con l'atmosfera molto più di quelli di Uars.

La qualità tedesca, sempre apprezzata in automobili, macchine fotografiche, armi automatiche e freezer, rischia in questo caso di diventare controproducente. Per esemplificare la differenza tra Uars e Rosat, è come se, nella stratosfera, si trovassero in caduta libera una 2CV e una Mercedes station wagon: facile immaginare quale delle due produrrà il bozzo più grosso.

Inoltre, possiamo essere certi che, mentre lanciavano l'allarme per Rosat, solo a fatica le autorità tedesche hanno potuto celare del compiacimento per la compattezza del manufatto tedesco: metallo pesante, mica cartapesta come quella robaccia americana. Pensate solo che Rosat, nell'allestimento base, offriva di serie telaio rinforzato antiurto, interni in pelle, cruscotto in radica, cambio automatico, aria condizionata e navigatore terrestre.

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