Non solo gli alieni esistono, ma si trovano già tra noi. La notizia è confermata e non è neppure nuova. Non risulta però che abbia ottenuto grande attenzione. Perdonerete, dunque, se la riproponiamo qui.
La fatludica scoperta – e l'annuncio della medesima – è contenuta in un articolo pubblicato mesi fa dalla rivista online nautilus. Ma siccome gli alieni di cui sopra non hanno le antenne verdi e non imbracciano fucili laser, i media “generalisti” l'hanno un po' trascurata. Ma ecco i fatti. Nello scandagliare uno dei canali più inquinati del mondo – il Gowanus di Brooklyn, New York – alcuni ricercatori sono arrivati fino alla fanghiglia che giace sul fondo, alla quale hanno dato il simpatico (ed efficace) sobriquet di “maionese nera”. La “maionese nera” del Gowanus è il prodotto di decenni di scarichi industriali e biologici. Metalli, escrementi, carogne: ogni possibile scarto veniva gettato nelle sue acque. La velenosità delle acque del canale era ben nota: pare che le navi ci passassero apposta per eliminare i cirripedi attaccati allo scafo.
Ora, nella “maionese nera” i tecnici di laboratorio hanno trovato molte schifezze che si aspettavano e altre che non immaginavano nemmeno: infatti, non hanno potuto identificare il 50% del Dna raccolto là dentro. Dal che hanno dedotto che sono spuntate nuove forme di vita, adatte a quell'inferno chimico. Aliene ma non extraterrestri. Anzi, più terrestri che mai.
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