Posti a sedere

Posti a sedere

Fate conto di essere appena saliti su un treno, oppure su un autobus. La vettura non è affollata ma neppure vuota. Alcune persone sono sedute qui e là, ma non mancano i posti liberi. Ora dovete decidere in quale sedile accomodarvi. Dove cadrà la vostra scelta? Voi potreste non saperlo, ma gli psicologi sì.
La risposta alla domanda di cui sopra, fornita da un recente studio condotto in un ateneo canadese, è piuttosto semplice: andrete a sedere vicino a chi è più simile a voi. Laddove con "simile" si intende "somigliante". In un vagone o in un bus che offra una varietà tra generi (uomini e donne), razze e tipi fisici (grassi, magri, alti e bassi) la vostra scelta finirà invariabilmente su chi più vi assomiglia.
Se sulle prime i ricercatori sembrano considerare questa loro scoperta niente più di una curiosità, una innocua rivelazione su un piccolo automatismo della psiche umana, nell’andare a fondo della questione sono poi i primi a riconoscere che, a ben vedere, le conseguenze di questo comportamento possono portarci lontano. Lo studio proverebbe l’esistenza di un’inconscia attrazione per l’uguale che, vista in contrasto, altro non è che una profonda (nel senso di riposta oltre il raggio d’azione della coscienza) repulsione per il diverso. Il che, forse, ci fa tutti intimamente razzisti ma, credo, una differenza continuerà sempre a esserci tra chi ne diventerà consapevole con un moto di vergogna e chi ne approfitterà per farne motivo di sbandierato orgoglio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA