Pratica

Pratica

Si tiene in questi giorni a Bangkok una conferenza, definita "preparatoria", nella quale discuteranno di cambiamenti climatici. Preparatoria a che cosa, chiederete voi. A una successiva conferenza dell’Onu, in programma a Doha, in Qatar, dal 26 novembre al 7 dicembre, in cui, esauriti appunto i "preparativi", si dovrà prendere qualche decisione concreta in merito.

Preparatoria o no, trovo che l’idea di collocare la conferenza a Bangkok sia ottima. Per la relativa conoscenza che ho della capitale tailandese, posso dire che è il posto ideale nel quale comprendere come il riscaldamento globale sia un problema serio (ci fa sempre un caldo bestia e l’umidità è altissima) e nello stesso tempo realizzare che i comuni rimedi per combatterlo non sono affatto efficaci (l’aria condizionata viene applicata su vasta scala con il risultato, per i visitatori, di passare dall’afa al gelo in pochi istanti e, per l’atmosfera, di venir surriscaldata da emissioni roventi).
Insomma, grigliati e cotti al vapore mentre camminano per strada, congelati come merluzzi quando assistono alla conferenza, i delegati certamente converranno sulla necessità di trovare qualche soluzione intelligente al problema.

Oserei dire, a questo punto, che il sistema andrebbe applicato anche ad altri tipi di conferenza. Si parla di pace e sicurezza? Un cecchino ben appostato potrebbe aiutare i partecipanti a comprendere meglio le emozioni e i sentimenti di chi si trova in zona di guerra. Un vertice sulla pressione fiscale? Consegnare i portafogli all’ingresso, grazie. Una tavola rotonda sul prezzo degli idrocarburi? Da questa parte, prego: la sala conferenze è raggiungibile con una passeggiata di quaranta chilometri. Ecco: una dose di pratica prima di passare alla teoria. Avete mai notato come si preferisca sempre fare il contrario?

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